Ristrutturare casa

Continuo a vivere nella casa che sto per ristrutturare?

In questo articolo ti racconto alcuni aspetti da prendere in considerazione quando vuoi ristrutturare casa tua, per migliorarla, per modificarla rispetto alle tue nuove esigenze e quelle della tua famiglia, per realizzare  quel sogno che posticipi da tempo, magari da quando l’hai acquistata.

Finalmente è arrivato il momento giusto, hai riordinato tutte le idee che ti balenano per la testa, sei riuscito a dare loro un senso logico e non vedi l’ora di partire coi lavori, proprio allora ti assale il dubbio pratico: continuare ad abitare nella tua casa durante  cantiere in corso o trovare un alloggio provvisorio?

Quali e quanti lavori hai in mente

Ovviamente la risposta a questa domanda è strettamente legata al tipo di opere che vuoi realizzare e alla loro estensione nella casa sia a livello di spazio che di tempo.

Puoi distinguere due macro situazioni generali in cui però si individuano moltissime particolarità:

  1. i lavori interessano un solo ambiente o una zona poco più ampia, ma circoscritta
  2. i lavori riguardano buona parte dell’abitazione

 

Continui a vivere la tua casa con lo spirito di adattamento necessario

Nel primo caso, a meno che si tratti di opere strutturali anche circoscritte, puoi considerare l’ipotesi di continuare a vivere casa tua durante i lavori. Ovviamente prevedendo le dovute accortezze con il coordinatore della sicurezza, se fra i professionisti intervenuti, puoi organizzarti in modo da spostare la tua vita quotidiana in una parte dell’abitazione lasciando libera quella interessata dal cantiere.

Non è cosa semplice e comoda: magari i lavori sono nell’unico bagno di casa e così ti tocca organizzarti con la lavanderia o sperando nel buon cuore dei tuoi genitori che ti ospitino per una doccia quotidiana, oppure i lavori sono nella cucina, allora se non vuoi svenarti al ristorante, devi sempre sperare nell’aiuto di qualcuno.

Una cosa che gioca a tuo favore è il tuo ritmo di vita quotidiano, generalmente sei fuori casa per il lavoro buona parte della giornata e quindi i tempi di convivenza col cantiere si riducono all’osso, decisamente più complicata è la questione quando ci sono dei bambini da gestire in tutto il caos.

Non è semplice lo capisco, ma se riesci a stabilire un calendario dei lavori, ovviamente concordato con le imprese che interverranno (e da queste sottoscritto col sangue!), puoi accettare il sacrificio di vivere “accampato” con la tua famiglia per un mese piuttosto che aumentare i costi dei lavori per una sistemazione provvisoria.

E il mobiletto dove lo metto… non lo so?

Un aspetto che generalmente non viene considerato con il dovuto peso è l’arredamento, se il progetto prevede la sua sostituzione allora ti dovrai preoccupare di sistemare il contenuto in scatoloni, facilmente accatastabili. Cosa più complicata è quando l’arredo non viene sostituito e quindi bisogna trovare il modo di spostarlo, con tutto il suo contenuto, per lasciare libera l’area delle lavorazioni, la soluzione può essere semplice quando casa tua è ampia e allora si può sfruttare un ambiente della stessa, decisamente un’altra storia quando lo spazio è ridotto. Un’alternativa può essere il garage vuoto di un caro amico o quegli spazi messi a disposizioni da ditte, proprio per tale uso, ovviamente con una conseguente spesa.

Anche nel caso di eventuali arredi che hai deciso di sostituire, devi pensare ad una loro sistemazione provvisoria (se non vanno direttamente in discarica) prima di essere magari rivenduti al mercatino .

E se decido di andare via per un po’…

Nel caso di un intervento più ampio, e che magari interessa parti strutturali,generalmente è indispensabile lasciare libera la casa  per tutta la durata dei lavori, ciò significa un aumento delle spese per l’affitto di un alloggio provvisorio e le correlate per un trasloco (anzi due), seppur ridotti.

Una considerazione da fare su una ristrutturazione complessiva di casa, piuttosto che procedere per parti, è questa: accorpando più lavori puoi utilizzare un unico progetto strutturato da un progettista, un’unica autorizzazione edilizia, quando necessaria, e magari anche un’agevolazione finanziaria. In questi termini è bene che tu consideri il risparmio a livello economico, ma anche a livello di tempi necessari per la redazione e la realizzazione, i lavori procedono decisamente più spediti in un una casa vuota.

Inoltre anche il lavoro del progettista per la supervisione delle opere è facilitato, in quanto riesce ad avere una visione complessiva del suo progetto che di conseguenza dell’intervento, soprattutto in riferimento a questioni impreviste che si possono presentare e che rimarrebbero celate fino ai prossimi lavori.

Pensa anche al materiale e alle forniture: una cosa è comprare il rivestimento per il solo bagno o con questo considerare anche i pavimento della cucina e di altre stanze, certo la spesa aumenta, ma probabilmente può aumentare anche la scontistica che ti propone il fornitore, piuttosto che diluire l’acquisto nel tempo.

Questa volta la via di mezzo può essere rischiosa

In generale mi sento  di non consigliarti la via di mezzo, ossia procedere con i lavori in una parte della casa e a distanza di qualche mese iniziare la ristrutturazione di un’altra parte, questo può vuole dire affrontare gli stessi problemi e difficoltà due volte, perdendo la visione complessiva dell’intervento da parte del tuo progettista. Se decidi di procedere per porzioni di lavori stringi i denti e cerca di accorciare il più possibile i tempi fra loro di modo che il tuo entusiasmo non si assopisca trasformandosi in tortura  e  soprattutto per ottimizzare quelle opere di finitura quali ad esempio la tinteggiatura, la posa dei nuovi arredi che è bene attuare a fine di tutto il cantiere onde evitare ritocchi e danni.

 

In conclusione non esiste un metodo unico di procedere , bisogna valutare caso per caso, anzi casa per casa, considerando insieme al tuo progettista e alle figure professionali partecipanti tutte le alternative possibili sulla base dei lavori e valutare la soluzione migliore da adottare e meno indolore possibile.

Alessandra Taricco

taricco.a@bbradio.it
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